Simone Racheli e Roberto Mora: dialogo tra Arte e Design
"Creare e distruggere. L’uomo plasma la realtà attorno a sé e, accrescendo la sua consapevolezza, esterna le sue necessità. E’ così che le forme, investite di esigenze utopiche, pongono inesorabilmente le loro basi in una somiglianza dell’esistente; come oggetti, manufatti funzionali ed ergonomici, come estensioni del corpo, che ci sostituiscono, distraggono, confortano. La creatività genera prototipi che si riconnettono all’ essenza della creazione, diventando oggetti indispensabili, come visioni tangibili dell' utopia. La genesi delle idee delle forme espande l’umanità, riempiendo il nostro spazio, urbano e domestico. Questa infinita ricerca della perfezione immaginaria, lascia dietro di sé una scia di piccole imperfezioni, che, soggiogate, possono dare origine a una nuova impronta umana."
Nel presentare il fulcro della mostra, diventa necessario fare un passo indietro per poter cogliere l'essenza di questi due artisti. Nonostante le loro diverse modalità di espressione, presentano infatti un comune interesse per la produzione industriale.
Roberto Mora basa da sempre la sua attività sull'utilizzo di materiali che, apparentemente giunti al termine della loro esistenza, vengono rielaborati e plasmati. I suoi oggetti, nonostante riprendano in alcuni casi l'idea formale di un design passato, si insinuano con forza nel contemporaneo grazie alla loro espressività materica. Le sue opere non sono incentrate sul protagonismo dell'oggetto, che viene sfumato, ma sul risaltare il suo scheletro e la sua tessitura abilmente ricamata.
Simone Racheli, a sua volta orditore fantasioso di quelle forme del quotidiano, ne esalta l'aspetto psicologico. Attraverso l'indagine della natura dei corpi, pone la sua attenzione nello stretto legame tra l'uomo e i suoi artefatti. L'artista propone, in questa collaborazione espositiva, un ciclo di opere di ingegnosa minuzia che suscitano nello spettatore uno stato di immedesimazione. Disegni tecnici di macchinari celibi, racchiudono al loro interno il riflesso di azioni umane.